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Il musetto veneto: tradizioni, curiosità ed eventi

musetto trevigiano

Tipico piatto della stagione invernale in tutto il Veneto, il musetto porta con se tutto il sapore e i profumi della tradizione contadina. Dicembre, gennaio e febbraio erano i mesi in cui si macellava il maiale, del quale non si gettava via niente e con il muso del maiale ancora oggi si prepara l'impasto da insaccare nel budello: carne morbida e gustosa più una parte di cotica, sale e pepe ed ecco gli ingredienti del musetto perfetto!

Ma oltre le materie prime di ottima qualità cosa si porta in eredità il gustoso musetto; la cultura e i riti di un'epoca in cui il lavoro nei campi era attività prevalente nelle famiglie venete che alla sera si ritrovavano attorno al fuoco per riscaldarsi e per cenare, vite scandite dall'orologio delle stagioni, in un tempo in cui il maiale era fonte di sostentamento.

"Chi non g'ha né orto né porco, tira 'l muso storto" recita un proverbio contadino

Ma quali sono le caratteristiche per un musetto veneto ad hoc

"Bisogna che el pete" affermano i trevigiani, "Bisogna ch'el taca" affermano i vicentini… Tutti d'accordo nel dire che è la collosità del musetto a sancirne la genuinità e la qualità.

Ciò sta a significare che il musetto migliore deve essere appiccicoso e deve attaccarsi alle dita, una libidine di gusto che coinvolge tutti i sensi fino ad arrivare al palato.

L'Ingorda Confraternita del Musetto

"Bisogna che el pete" è anche lo slogan della Ingorda Confraternita del Musetto con sede a Riese Pio X in provincia di Treviso, che con lo scopo di valorizzare, tra goliardia e storia contadina, la tradizione culinaria del musetto veneto organizza iniziative, eventi e conviviali momenti mangerecci. Il fondatore della Confraternita è Matteo Guidolin, noto come front men della banda "Los Massadores" e la data di fondazione risale al 17 gennaio di due anni fa, non una data a caso! Infatti il 17 gennaio ricorre la festa di Sant'Antonio Abate, patrono dei norcini e protettori dei macellai, molto venerato nelle zone rurali. 

Il Concorso "Museto D'Oro"

Il riconoscimento molto ambito dalle aziende locali che producono il musetto viene conferito dalla Ingorda Confraternita del Musetto durante una cena-evento che si svolge il 17 gennaio di ogni anno in provincia di Treviso.

Il vincitore del Museto d'oro 2020 è Pierluigi de Meneghi, piccolo produttore locale di Spresiano. Il suo segreto? Il rispetto per i maiali che vengono allevati all'aperto, d'estate hanno la doccia fresca e il cibo è tutto di sua produzione:  mais, frumento e orzo. Ma quello che fa la differenza è  la musica, si avete capito bene la musica; un timer ogni 2 ore fa partire una radiolina che suona per venti minuti. 

"Se il maiale sta bene, la carne è migliore. E a quel punto fare un buon museto è facile: io ci  metto solo sale e pepe" afferma il vincitore

Per le candidatura al Museto d'oro 2021 vi terremo informati.

Come si cucina il musetto

Semplicissimo! Basta immergerlo in acqua fredda e lasciarlo cuocere piano piano per un tempo che va dall'ora e mezza alle due ore, dipende dal peso. Terminata la cottura togliere dal fuoco, rimuovere il budello che lo ricopre, tagliarlo a fettine e servitelo in tavola, il cren "è la morte sua", e come contorno potete abbinarci del pure di patate, del radicchio ai ferri, delle lenticchie o delle verze saltate in padella… Un tipico piatto veneto da leccarsi i baffi! 


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